La produzione del cioccolato presenta una fase iniziale del processo comune a praticamente tutte le tipologie di prodotto finito, dalle tavolette classiche, passando per le così dette figure cave (uova e conigli pasquali per esempio) fino ad arrivare alle praline più elaborate.
La fase del modellaggio è probabilmente quella più affascinante, in cui l’industrializzazione dei processi mostra le soluzioni più creative, necessarie per replicare i migliori prodotti artigianali.
Il modellaggio è caratterizzato da prodotti che viaggiano dentro stampi e vassoi particolari, non ci sono quindi particolari differenze tra un prodotto e l’altro nella tecnologia della movimentazione.
Le cose cambiano radicalmente nel momento in cui si passa alla fase del confezionamento del prodotto, in cui il cioccolato viene rimosso dagli stampi, in gergo “smodellato”.
Qui a seconda del tipo di prodotto e di confezione può essere trasferito direttamente su nastri trasportatori oppure su dei vassoi chiamati contro-placche o contro-stampi, per andare ad alimentare le macchine di confezionamento primario.
Linea placche
Linea ranghi
Chicane per praline
- Per uova cave o praline elaborate o delicate il prodotto rimane sulle contro-placche fino al momento in cui viene caricato sulla macchina di confezionamento, di solito con un pick and place
- Per piccoli cioccolatini a fondo piatto si utilizzano di solito nastri trasportatori a tappeto con sistema a chicane che allineano il prodotto in carico alle diverse incartatrici
- Per tavolette di cioccolato e barrette in genere si usa il classico sistema di alimentazione a ranghi che può caricare sia incartatrici che flowpack
Linee placche Linee ranghi Chicane per praline
Flowpack
Incartatrici
Le macchine di confezionamento primario per il cioccolato sono fondamentalmente di due tipi:
- incartatrici
- machine flowpack.
Prodotti cavi e praline sono spesso posizionati direttamente dentro vassoi acetati per tenerli in posizione durante il collegamento con il confezionamento secondario.
Buffer
Unificatori
Spirali leggere
Barrette e tavolette vengono tipicamente messe in un astuccio o direttamente in scatola di cartone.
Nella maggior parte dei casi il flusso delle incartatrici viene riunificato per alimentare un numero inferiore di confezionatrici o incassatrici.
In questa parte della linea è piuttosto comune inserire dei sistemi di accumulo LIFO e un’altra tendenza molto diffusa negli ultimi anni è quella di liberare spazio a terra usando spirali leggere per effettuare il collegamento con le macchine secondarie in quota.
Buffer
Unificatori
Spirali leggere
Astucciatrice
Incassatrice
La sequenza prevede astucciatrice o macchina per display seguita da incassatrice nel caso delle tavolette e anche delle praline.
I prodotti cavi, di dimensioni maggiori, vedono entrambe le funzioni unificate nella stessa macchina, molto spesso una wrap around, per cui il display stesso diventa l’imballo utile alla spedizione, specialmente negli ultimi anni in cui la spinta per ridurre la quantità di materiale di imballaggio è molto forte.
Sorter e dispositivi ARB
Accumulo a bassa pressione
Spiralveyor
Andando verso il fine linea è possibile incontrare nuovamente dei Buffer, ma visto il livello di investimento è più verosimile che le macchine che si usano per il prodotto nudo compensino anche le fermate dal secondario in avanti.
I nastri di trasporto scatole e alimentazione al pallettizzatore infine vedono applicate le consuete tecnologie, dai nastri a rullini o rulliere frizionate per i tratti di accumulo ai nastri a rulli attivati per sorting e formazione strato.
Non mancano, naturalmente, le proverbiali spirali per liberare lo spazio a terra e andare ad alimentare i pallettizzatori dall’alto.
Sorter
Dispositivi ARB
Accumulo a bassa pressione
Spiralveyor